Il Cavaliere

Uomo d’armi e di giustizia è il Cavaliere
Uomo senza macchia e senza paura
la vita imperneata dal senso del dovere
questo e molto ancora era la sua natura.
Oggi lo ritrovo stampato su un cartello
a guardia di una struttura
proprio a fia nco di un cancello
di un bel circoletto di cultura.
Gambe divaricate sembra in attesa
la spada sguaina pendente in giù
disposto a tutto men che alla resa
vorrei parlargli, ma a tu per tu;
e domandargli: con quale forza
lasciasti dame, fasti e convivi
coperto sempre da quella scorza
che per quel vita tu ti servivi.
Ma lo sguardo è all’orizzonte
nel passato o nel futuro?
Tu che fosti di valori una fonte
oggi sei muto come un muro?
Ma d un certo punto sento una voce
se è esterna o è dentro questo non so
La sua risposta fu si feroce
che vacillare mi fece un po’:
“uomo moderno, deboscio
che dell’uomo vero sei la vergogna
sei più di un verme floscio,
sei peggio della rogna.
Vivi come se fossi immortale
intanto la morte ti da terrore,
sei sceso al rango dell’animale
e pur dello spazio sei dominatore.
Dominatore dominato
perché su di te non hai la vittoria
è la vita che ti ha fregato
e di ciò ti fregi a gloria…
Cosa vai blaterando
se i Santi e i Cavalieri
tu li vai cercando
guardando sempre a ieri
piuttosto fatti avanti
anche oggi come ieri c’è qualcuno
che a combattere e contro tanti
in un rapporto di cento a uno.
Educa il cuore che il coraggio
non è incoscienza e non è innato,
comincia a rifiutare il foraggio
che il resto è presto imparato.
Allena il fisico allena la mente
rispondi sempre alla coscienza
non importa se solo o fra la gente
sia sempre questa la tua scienza.
Segui la legge di Dio
che è innata dentro te
segui il consiglio mio
e non domandar perché.
Il denaro, oggi Dio del mondo,
che per sua colpa l’Uomo più non sogna,
finirà dov’è che è giusto, in fondo
fra gli escrementi umani nella fogna”.

1987 Melcore Valerio