le
lettere del Cavaliere |
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Fondatore Aikido Morihei Ueshiba |
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L'Arte dell'Aikido
Lo scopo dell'Aikido è di allenare la mente e il corpo, di formare persone oneste e sincere. (Morihei Ueshiba).
A prima vista l'Aikido si presenta come un elegante metodo di ricerca dell'equilibrio fisico e psichico mediante la pratica controllata di antiche tecniche di derivazione marziale, finalizzate alla neutralizzazione, mediante bloccaggi, leve articolari e proiezioni, di uno o più aggressori disarmati o armati. Sintesi ed evoluzione di antiche tecniche mutate dal ju-jutsu classico, dal kenjutsu (la tecnica della spada) e dal jojutsu (tecnica del bastone), l'Aikido trova la propria originalità ed efficacia in una serie di movimenti basati sul principio della rotazione sferica.
Contrariamente ad altre arti marziali incentrate sui movimenti lineari (avanti, indietro, in diagonale) , le tecniche dell'Aikido si fondano e si sviluppano prevalentemente su un movimento circolare il cui perno è colui che si difende. In tal modo egli stabilizza il proprio baricentro, decentra quello dell'avversario attirandolo nella propria orbita, e può sfruttare a proprio vantaggio l'energia prodotta dall'azione aggressiva fino a neutralizzarla.
Aikido (fig.1) significa letteralmente Via dell'energia e dell'armonia, da: Ai (Armonia) Ki (Energia cosmica) (Do = Via).
L'aikido è il risultato di lunghi anni di studio condotti dal suo fondatore, Morihei Ueshiba (vds foto) , nel campo delle principali specializzazioni della tradizione marziale giapponese, conosciuta in epoca feudale come Bujutsu.
L'Aikido si pratica nei dojo, parola giapponese che indica dove si segue un percorso di ricerca, sopra una materassina composta di molti elementi di nome tatami e che si chiama tatami anch'essa; si indossa il keikogi, il classico costume di cotone bianco usato per le arti marziali. Gli allievi che hanno raggiunto un grado yudansha adottano la cintura di colore nero ed indossano la hakama, di colore nero o blu scuro, veste tradizionale giapponese.
Ad eccezione dei bambini, per i quali solitamente si tengono apposite lezioni, i corsi sono aperti a tutti indipendentemente dal sesso o dall'età poiché l'Aikido è una disciplina praticabile da chiunque. Non essendo previsti pugni, calci o "spazzate" eseguite con le gambe, l'Aikido è sicuramente l'arte marziale a più bassa percentuale d'infortuni, in rapporto al numero dei suoi praticanti e dalle tante ore di allenamento.
Proponendosi in primo luogo come via di educazione morale e di mutuo rispetto, a differenza di altre arti marziali che hanno accentuato l'aspetto dell'agonismo sportivo finalizzato alla vittoria, l'Aikido rifiuta di divenire uno sport competitivo e rigetta tutte le forme di competitività o gare, poiché il desiderio di primeggiare finisce per alimentare l'egocentrismo e l'egotismo.
Per questo motivo nell'allenamento dell'Aikido non c'è un avversario da sconfiggere non ci sono un vincitore e un perdente, ma solo due persone che, con modestia e spirito di collaborazione, a turno di scambiano i ruoli entrambi parimenti importanti nell'infinito processo dell'apprendimento.
Non per questo si creda che l'Aikido sia una sorta di rappresentazione teatrale delle arti marziali. Dietro la composta eleganza dei suoi movimenti può nascondere una temibile efficacia, ma non è questo il fine che Morihei Ueshiba si prefisse.
Scopo dell'Aikido non è la creazione di un uomo invincibile, bensì di un uomo che attraverso la pratica riconosca piano piano i limiti e le miserie che si celano nel suo io profondo e impari a vivere serenamente e armoniosamente con se stesso e con la realtà sociale e naturale che lo circonda.
AIKIDO LECCE
Dojo "Il Cavaliere"
via La Pira 43/A
www.aikidolecce.it
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fig.1 AIKIDO |
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fig.2 Kotegaesci |
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fig.3 Kokiunaghe |
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